Manuel Frattini - Fans Forum

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alessandra
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Inserito il - 21/09/2007 : 17:09:41  Mostra Profilo Invia a alessandra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dunque, a questo bizzarro titolo corrisponde un surreale sforzo collettivo che ha visto impegnate un bel po’ di persone, chi a scrivere, chi a creare, chi a tenersi la pancia dalle risate.

Ad aprile del 2006, subito dopo la chiusura della prima – e per ora unica – tournée di Toc Toc a Time for Musical, sul forum abbiamo vissuto un periodo un pochino teso. Qualche incomprensione, qualche discussione riguardo al ‘fumo’ hanno creato un clima un po’ pesante.

E fu così che un sagace commento scatenò quella che dalle mie parti si definisce ‘stupidéra’.

Un susseguirsi di testi assurdi, sempre più persone a partecipare, fino al lancio di un’idea: Manuel avrebbe compiuto gli anni il 25 maggio, poco dopo ci sarebbe stato uno stage/raduno a Macerata. Perché non regalargli il ‘nostro lavoro’?

Da qui la corsa a completare in tempo i testi; Raven e qualche altra collaboratrice si sono messe a creare le illustrazioni (meritando complimenti sentiti dal ‘capo’) , Fadanni ha iniziato a riordinare i pezzi, io ho impaginato, Little Marta ha fatto la copertina, Principessina ha provveduto alla stampa ed a far rilegare il tomo.

Il libro era pronto per esser regalato.

La necessità di ricostruirlo dopo la cancellazione accidentale dà l’occasione di mostrare a tutti il lavoro pressoché finito, se poi lo desiderate in forma stampabile mandate un MP e riceverete il file.

Nel leggerlo troverete alcune citazioni abbastanza chiare se avete visto Pinocchio e Peter Pan, il che è molto probabile.
Purtroppo molti di voi, non avendo visto Toc Toc, rischieranno di non capire un bel po’ di battute, la maggior parte perché è stato scritto subito dopo lo spettacolo ed eravamo freschi di ricordo ed entusiasti. Troverete nel testo, per aiutarvi, un segno (*) ogni volta che si tratterà di una di quelle citazioni.

Altre cose invece nascono dalla ‘vita di forum’ di quell’epoca... se non si capiscono abbiate pazienza, probabilmente molte saranno oscure anche a Manuel!
Comincio con l’inserire la lettera di presentazione del regalo:

---------------------------------------------------------
Carissimo Manuel,
in questo momento ti ritrovi tra le mani "Eureka".
Un libro? Beh, tra tutti i regali, pensieri pacchetti d'ogni sorta che avrai ricevuto sicuramente un libro ci sarà già stato ma questo..." tutta un'altra storia"!!!!! (nel vero senso della parola!)

E come ogni "romanzo" speciale richiede una speciale presentazione.
Tutto è nato da un'innocente discussione, iniziata il 26 aprile 2006 da Valeria, che faceva così:

Finalmente una bella lezione! Non mi capitava da un po'..
Oggi ho avuto un'ora di greco, e FINALMENTE abbiamo parlato di qualcosa di interessante..L'argomento era l'Anonimo del "Sublime", ossia una specie di trattato d'estetica di un autore sconosciuto (non ve la faccio lunga..).
Cmq, iniziamo a leggere un brano e che ti trovo?
Una fantastica frase..
"upsos megalofrosunes apekema", cioè,
"il sublime è la risonanza con una grande anima".
In pratica dice che solo il vero artista è in grado di far vibrare il pubblico con la propria arte, suscitando emozioni grandiose.
...
non vi viene in mente nessuno?
Io stavo per morire!!
Che i greci conoscessero Manuel???


Dapprima qualche commento di sorridente approvazione, l'ipotesi che esisteva forse un tuo antenato così simile a te da ispirare quella famosa frase il che però ti avrebbe reso "un tantino plurisecolare" (a mo' di Matusalemme) fino ad arrivare addirittura alla tesi che 'ogni secolo ed ogni posto abbiano avuto un loro 'Manuel Frattini' .

A questo punto la vena creativa e la "follia artistica" della tua "famiglia virtuale" si sono scatenate alla stregua di un terremoto di massima scala, un maremoto forza dieci o un vulcano in eruzione e, una dopo l'altra, come una valanga si sono aggiunte ipotesi tanto più certe quanto stravaganti sulle tue origini e "l'evoluzione della stirpe Frattini" ed è così che dopo soli due giorni esistevano già pagine e pagine di racconti, ritrovamenti, avvistamenti e citazioni che collegavano la tua figura ad epoche storiche, leggende e racconti di ogni secolo!!! Insomma, ci siamo entusiasmati tanto che tutto il papiro che vedi è stato scritto (a molte mani) in soli 8 giorni e mezzo!

Ci siamo divertiti a "raccontarti", a volte innalzandoti sul piedistallo che ti abbiamo costruito, a volte facendoti scendere un po' (ma solo un pochino!) per prenderti bonariamente in giro con quei particolari dei quali tu stesso hai sorriso per primo e che - forse non lo sai ma presto lo scoprirai - sono diventati veri e propri tormentoni!

Probabilmente ci saranno cose che non sempre capirai, come i riferimenti alle nostre discussioni sul fumo (il tuo!) o alcuni soprannomi come "Macula", che ti eri guadagnato settimane prima grazie ad una surreale divagazione sul fatto che tu riuscissi a sembrare eternamente giovane perché in realtà sei un vampiro; se avrai qualche dubbio chiedi pure e noi..."risponderemo alla chiamata"!

Ora... è certo che una cosa è prendersi in giro da solo mentre gli altri replicano 'Ma no,dai, non è vero '...
Qui noi abbiamo osato un po' e ci siamo divertiti in questa specie di "gioco dei ruoli"; ci appelliamo quindi "alla clemenza del giudice", alla tua grande pazienza, ed all'autoironia che ci hai mostrato di avere (Non era solo sul palcoscenico...vero???) e ti omaggiamo della "TUA STORIA" sperando che questa 'produzione' diverta anche te e ti strappi un sorrisino, forse due o magari mooolti di più!!!!!

Con tutto l'affetto e l'ammirazione possibili

La tua Big Forum Family

Macerata, 12 Giugno 2006 Tutta Italia, dal 26 aprile in poi!
--------------------------------------------------------





Alessandra

Se un uomo ha tutte le risposte è perché ha smesso di farsi domande.

Modificato da - ilaria f. in Data 09/03/2011 09:44:37

alessandra
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Inserito il - 21/09/2007 : 17:33:12  Mostra Profilo Invia a alessandra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando




1. Prima Puntata: I Frattini in Africa
Partiamo con un chiarissimo resoconto cronologico delle peregrinazioni del popolo dei Frattini.
I primi segni della presenza del popolo del Frattini si hanno in epoca preegiziana, nelle più profonde foreste dell'Africa nera, abbiamo infatti scoperto alcuni insediamenti semiprimitivi in alcune grotte o palafitte. La cosa curiosa è che vicino a ogni insediamento era situato un campo più o meno ampio di cipolle (* Manuel ama le cipolle, e le divora... anche per fare uno scherzo ai suoi colleghi), ciò si capisce da disegni e incisioni in cui sono presenti disegni di bulbi e radici somiglianti appunto a cipolle.

Abbiamo il piacere di avere in collegamento dall’Africa un’ illustre archeologa che ci illustrerà alcuni ritrovamenti nelle zone interessate.


ELFARCHEOLOGA in collegamento dall'AFRICA NERA!
ELFA:" Uì uì uì (accento francese), sono qui nel Africa nera, per comunicarvi una sensazionale scoperta.
Una antichissima incisione ritrovata su una rupe, testimoniano il passaggio di questo popolo dei Frattini. Ecco l’incisione:

*Ci son due Mauriaoui Simoniiauui
e un Angeluiaisu Di figlisurizi
Due Manulieuri e Frattisichedi
e Leneiariel e Biolchetisti*
(provatela a cantare con la musichetta "ci son 2 coccodrilli ecc... ecc..)
ELFA:"Questa è una testimonianza incredibile! I Frattini son stati qui? Ma dopo...dove sono andati??"

Ci è giunta ora una notizia strabiliante, sempre proveniente dall’ Africa.
Siamo in collegamento con la nostra inviata speciale Isadora.


Isadora: In collegamento dalle lande sperdute dell'Africa Nera dove tutti i palchi sono rudi e senza comodità, ecco una nuova testimonianza per Super Squark e la nostra Piera Angelo, dalla vostra inviata speciale.

L'ultima scoperta è stata effettuata giusto pochi minuti fa...Ho potuto assistere personalmente ed in diretta al ritrovamento di queste parole, incise su pura pietra calcarea. Ecco cerco di trascriverlo il più chiaramente possibile, anche se è molto strano, poiché qui si parla solo ed esclusivamente del popolo dei Frattini, che a quanto risulta dagli ultimi dati degli antropologi si muovevano solo ed esclusivamente in grandi e numerosi gruppi...che incessantemente correvano, saltavano, ballavano e cantavano...
Ecco è probabile che questa ultima scoperta sia proprio un loro inno, probabilmente dedicato a culti religiosi. Non si ha nessuna certezza a riguardo.

Sul palco buio buio...
Paraponzi ponzi pò
Alle soglie del Kilimangiaro
Paraponzi ponzi pò
Ci sta un popolo di pazzi
Che ha inventato tanti passi
Tra qui il FRATTI FRATTI

FRATTI FRATTI FRATTI FRAAAAAA

Si a amo i Frattini
Si a amo i Frattini

BELLISSIMI BALLERINI

O o gni due passi
O o gni due passi
Facciamo 6 pirouettes

Noi siamo quelli che dal palco
Vedono per primi il primo applauso

Siamo i Frattini

Alle persone sappiam regalare sorrisi
Alle persone sappiam regalare emozioni

Se non ci credete venite qua giù,
Venite venite qua giù ù ù




Purtroppo è difficile decifrare il complicato messaggio lasciatoci da questo grande popolo...
Cercheremo di "stipulare" un vocabolario, e di effettuare una traduzione un po’ più logica!

Mi giunge invece voce che da poco è stato ritrovato un campo abbandonato dai Frattini nei tempi antichi che si è tenuto in perfetto stato grazie all'eruzione di un vulcano...
Vi darò notizie al più presto...

Piera Angelo...Ti ripasso la linea!


La nostra inviata speciale ci ha segnalato il ritrovamento di un appezzamento di terreno abbastanza ampio da contenere un villaggio, un teatro e un campo di cipolle (sono stati ritrovati dei vasi di terracotta contenenti cipolle secche,e aglio e funghetti sott'olio, sott'aceto e melanzane alla parmigiana(*)), che sarebbe appartenuto al popolo dei Frattini.
I ritrovamenti di cibarie di quel genere ci fa supporre che i Frattini fossero grandi mangiatori di cipolle,anche in momenti poco opportuni.


Altri utensili molto strani sono stati ritrovati in alcune casette: si tratta di una specie antica di anfibi, e degli strani mantelli di pelle con delle aquile disegnate sopra, oltre ad alcuni buffi copricapi, la cosa più strana ritrovata è un cappello bianco e un paio di strane scarpe con un pezzo di sasso attaccato alla suola...nessuno tra i numerosi scienziati che stanno studiando i reperti è giunto a una risposta sull'utilità di queste scarpe. L'unica cosa certa è che picchiettate su un pavimento di qualsiasi tipo fanno rumore...

Eccone alcune riproduzioni che mostrano la possibile evoluzione di tali calzature sino al giorno d’oggi:


Un'altro strano ritrovamento,riguarda un piccolo edificio costruito a poca distanza dal villaggio dei Frattini, al suo interno alcune scritte ci rivelano la presenza di un nutrito gruppo di persone che seguiva i Frattini nei numerosi viaggi, vi riporto alcune scritte "questo ultimo viaggio mi ha stressato un tot" (*)oppure "e si capisce che c'ho raggione" (*) o anche e questa è rimasta senza significato più delle precedenti " bussate e vi apriremo...toc toc..."
gli scienziati brancolano nel buio.

Riportiamo qui in esclusiva le riproduzioni di alcuni graffiti scoperti nelle grotte abitate da questo popolo. Pare si tratti dei primissimi progenitori, i ‘Frattini Piegatus’, che nella scala evolutiva si piazzano subito prima dei ‘Frattini Erectus’:



2. Seconda Puntata: Il capostipite dei Frattini

Notizia incredibile appena giunta dall’Africa. Elfarcheologa ce ne parla subito.

Nelle profondità di un antico villaggio frattinolese, sono state ritrovate TESTIMONIANZE dal capostipite del popolo dei FRATTINI!!!!
Dopo anni di lunghe ricerche e di lunghi scavi e di polvere dappertutto abbiamo ritrovato un rudimentale DIARIO DI FAMIGLIA!!!!!
Dalle scarse fonti che siamo riusciti a recuperare sembra si tratti di un antica pelle di animale non ancora identificato, trattato in modo tale da poterci scrivere.
Esattamente il rotolo di pelle è stato rinvenuto in un contenitore di argilla,conservato sotto uno spesso strato di lava solidi******.

Questo è ciò che è stato rinvenuto
Su una prima facciata del rotolo abbiamo trovato un trafiletto,di cui questa è una traduzione abbastanza approssimativa.

"Oggi sono andato nella giungla. La mia passione è quella di ricercare germogli di piante strane per piantarle, insieme alle "palline che puzzano na cifra" (parola arcaica per cipolla)
”Mentre mi avventuravo nella foresta pluviale, ad un tratto il sole si oscurò e, quando riaprii gli occhi, vicino ai miei piedi c'era una piantina che prima non c'era(* Piccola bottega degli orrori).
Che pianta era?"
Dobbiamo aggiungere un piccolo particolare che potrà essere utile anche più avanti:
Abbiamo constatato che il popolo dei Frattini coltivava prevalentemente CIPOLLE... e si cibava QUASI esclusivamente di queste.

Su una seconda facciata è stata rinvenuta una sola parola:
MANULIEURI accompagnato da una linea /
ciò ci fa pensare addirittura a una antica forma di firma; e ciò ci porta anche a supporre sia uno stato di civiltà avanzato e anche la presenza se non addirittura di un capostipite almeno di un personaggio di spicco.

Il ritrovamento di una testimonianza così importante ,ci descrive anche le istituzioni del popolo: a capo della tribù stava quindi un sovrano o comunque un saggio o addirittura uno stregone, ma sono cose che capiremo più avanti con altri ritrovamenti.


Alessandra

Se un uomo ha tutte le risposte è perché ha smesso di farsi domande.

Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:46:25
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alessandra
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Inserito il - 21/09/2007 : 17:47:58  Mostra Profilo Invia a alessandra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
3. Terza Puntata: I Frattini, il Kilimaggiore e l’origine del loro nome

Poche ore fa è giunta in redazione una lettera che riporto immediatamente,per il suo altissimo valore nell’ambito di cui stiamo discorrendo.

Egregia PAF, gentile inviata, spettabile Elfarcheologa,

sono Alessandra, una vostra assidua telespettatrice, e comincio subito col farvi i complimenti per la trasmissione.
Mi permetto di scrivervi perché credo di essere entrata in possesso di documenti di un certo interesse riguardanti l’argomento dello speciale sul popolo dei Frattini… e sulla nascita del loro nome!

Dunque: mi trovavo in vacanza sulle rive del famoso lago KiliMaggiore, che come tutti sanno si trova sul confine orientale della Piemontafrica. Ero andata a far visita alla Principessa Laura, trasferitasi momentaneamente nella residenza estiva, e passeggiando nel parco del suo castello ho trovato un sassolino, avete presente uno di quelli con il buco, che ti fanno venir subito voglia di farci un ciondolo? Ecco, me lo sono portato a casa come souvenir… Ve lo mostro:



Ehm, ammetto di aver un tantino esagerato con le dimensioni, ma era tanto carino…

Potete immaginare il mio stupore quando, pulendolo dalle incrostazioni lacustri, ho scoperto che riportava alcune incisioni. Doveva essere stato scolpito, in antico dialetto milanese, da un avo della Principessa venuto a conoscenza della storia che si tramandava oralmente da secoli. Il testo fa più o meno così:

Chel chi l’è ul gran sass sbusàa…

Ok, mi rendo conto che per chi pratica diversi idiomi potrebbe risultare di difficile comprensione; mi appresto alla traduzione, dato che per puro caso mi capita di essere abbastanza esperta del linguaggio.
….
Mumble mumble
….
Ecco qui:

“Questo è il Grande Sasso Bucato, intorno al quale usavano riunirsi gli abitanti del villaggio Big Forum, che proprio da questo sasso prende il nome.
Dopo le fatiche quotidiane si trovavano tutti insieme a scambiarsi opinioni, a raccontarsi della giornata, a parlare di lavoro, abitudini, del tempo (!), tutti insieme appassionatamente e a volte anche per mano, intorno al Grande Sasso Bucato. In cerchio, fino al momento della pausa-relax, dove come per un tacito accordo si dividevano in due parti: a destra tutti i fumatori e a sinistra i masticatori di gomme, apparentemente divisi dal Grande Sasso, ma ancora in contatto grazie al Grande Buco che permetteva loro di continuare a vedersi e comunicare nonostante le diverse abitudini…

A Big Forum c’era un’usanza particolare. Tutti i bambini ricevevano il proprio nome al compimento del primo anno. Fino ad allora venivano indistintamente chiamati “Piccolo” o “Piccola” (pratica in seguito del tutto abolita grazie alla dimostrazione che in alcuni casi causava complessi non risolti nemmeno in età adulta). I “Piccoli”, allo scadere del 12esimo mese, venivano presentati al Druido del villaggio che si occupava di trovar loro un nome adatto. E… mica un nome qualsiasi, estratto a sorte dal calendario: nomi importanti ed esemplificativi. Il Druido di Big Forum era molto soddisfatto del proprio lavoro, si vantava di essere in grado, attraverso un rito da lui messo a punto, di individuare in ogni bambino la qualità più rappresentativa, trovandogli un nome perfettamente calzante; era stata una sua creazione ‘Lavatrice sexy’(*), ora bella lavandaia del villaggio, ed anche il nome della fioraia, figlia degli ortolani, ‘Rosa sbocciata in un campo di melanzane’(*).

Ecco dunque, una calda mattina del quinto mese, arrivare una mamma con un “Piccolo” dal ciuffo nero e sbarazzino, gli occhietti vispi ed un visetto simpatico. Subito il Druido si mise al lavoro, iniziando il rito:
- un pizzicotto sul sederino e… “AAAAAAAAAAAH!” ‘mmm che acuto’, pensò il Druido. Ma il nome Ugolena d’oro l’aveva già utilizzato qualche tempo prima per una biondina che se ne stava già rivelando all’altezza.
- Il solletico sotto i piedini ed ecco partire una raffica di calcetti in faccia al Druido ‘tippete tappete, tippete tappete’… Il Druido sorrise, ricordandosi del vecchio Alfredo Battilpiede, battezzato tanti anni prima da suo nonno, ma che tutti ormai conoscevano (grazie ad una battuta di un turista proveniente dal Tavoliere delle Afriche) come ‘Frèd A Stèr Fèrm’ non ci rièsc’
- Un dito davanti alla bocca e, invece del morso che si aspettava, il Druido vide il bimbo portarselo davanti alla bocca e iniziare a farfugliare divertito.
- Una corona di cipolle sulla testa e … il bimbo cominciò a divorarle in un istante, ma …”No, non è così che si fa” via, via subito.
- Ultima prova: il Druido prese il bimbo in braccio e chiese “Me la dici la parolina?” A questo punto la maggior parte dei bambini si metteva a piangere. I più coraggiosi riuscivano a dire “mamma”, o “papà”, o “pappa”, qualcuno addirittura “cacca”, ma il nostro Piccolo no: sfoderando il suo più bel sorriso a 4 denti (tanti ne aveva, al momento) disse “Gassie”. “Grazie? A me? Ma non ho fatto niente, anzi, son qui che ti sto quasi dando fastidio e mi ringrazi? Ma che bimbo adorabile….” Il Druido era già in vaga adorazione di questo frugoletto.



Una ricostruzione del battesimo del ‘piccolo’, nel particolare del ‘rito delle cipolle. Si vocifera che, dati i caratteristici tratti somatici, anche il druido fosse imparentato con la stirpe di nostro interesse.
Nessuna sorpresa che fosse così geniale!



Si ritirò nella sua tenda per decidere il nome, ma passavano le ore e ancora non riusciva a trovare quale fosse la qualità più rappresentativa: ce n’erano così tante, e nessuna meno spiccata di un’altra! Era ormai il tramonto quando se ne uscì trionfante “Trovato! Si chiamerà ‘Fra tutti il numero uno!’.

Gli abitanti di Big Forum non furono sorpresi: ce n’erano di nomi bizzarri in paese! E poi, più cresceva e più ‘Fra Tutti il Numero Uno’ dimostrava che anche quel nome era azzeccato. In breve tempo tutto Big Forum si ritrovò a parlare sempre più spesso di lui intorno al Gran Sasso Bucato. Grandi e piccoli, tutti a raccontarsi cosa aveva fatto, cosa aveva detto, senza tralasciare il minimo dettaglio.
Tra i giovani del Villaggio un piccolo gruppetto stava sperimentando un moderno sistema di comunicazione, lo Stone Message System, che consisteva nello scambiarsi brevi messaggi incisi su ciottoli. Data la dimensione del supporto la lunghezza del messaggio dipendeva da quanto riuscivano a concentrare le parole, tanto che le più esperte del genere, tale “Giorgia dal nasino di legno e dall’abbigliamento provocante”, e “Gigia Topolina dalle tonde orecchie” erano arrivate ormai ad usare, più che vere parole, i codici fiscali delle stesse.

Capirete, scolpire il nome di quel ragazzo su un ciottolo richiedeva mezzo pomeriggio, ed occupava gran parte dello spazio! E così stringi di qui, cancella di là, ecco che arrivarono alla versione ottimale di “Fra tutti il numero uno”: FRA TTI N°1.


Forse ulteriori limature, o trascrizioni errate, portarono poi ad una nuova versione, che è quella che è arrivata fino a noi: FRATTINI, dal suono diverso dall’originale ma con la stessa sostanza, un marchio di fabbrica per tutti i discendenti di quello straordinario antenato.”

Purtroppo le iscrizioni terminano qui, spero vi siano state d'aiuto; dovendomi recare di nuovo in quel luogo prossimamente, cercherò di trovarne altre!
Alessandra


A questo proposito il famoso ritrovamento di strani sassi incisi – di cui alleghiamo foto – rimasto incompreso per decenni assumerebbe all’improvviso un significato!
Per i telespettalettori che desiderassero vedere di persona le pietre incise ricordiamo che si trovano gelosamente custodite in una teca su un cuscino di raso presso il museo Africano di Milano.
Sono benvenuti tutti i contributi che aiuteranno a decifrare le pietre in alto, risistemate sul cuscino nello stesso esatto ordine in cui erano quando sono state trovate.



Alessandra

Se un uomo ha tutte le risposte è perché ha smesso di farsi domande.

Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:48:38
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raven
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Inserito il - 22/09/2007 : 01:03:04  Mostra Profilo Invia a raven un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In seguito alla trasmissione di queste straordinarie rivelazioni nientepopodimeno che Sua Altezza la Principessa Laura ha deciso di prendere parte alle ricerche! L’abbiamo ora in collegamento direttamente dalla sua reggia!

Ebbene sì, anch'io partecipo alla spedizione!
come la cara telespettatrice Alessandra non ha mancato di far notare, nella zona della mia residenza estiva, ovvero alle falde del KiliMaggiore, sono stati trovati interessanti reperti che ci illuminano sul passato della mia dinastia che - pare- era legata a quella degli antichi Frattini, da cui si distaccò poi la BFF che si riuniva intorno al menhir bucato... bene, ordunque ho deciso di rischiare di rovinare le mie soavi scarpette principesche negli scavi, e in questi giorni (mentre le esime colleghe aggiornavano sulle novità) ho fatto anch'io alcune scoperte interessanti!
a quanto pare, i Frattini della Piemontafrica:

- erano fissati con la dizione: le iscrizioni in una grotta riportano l'episodio di un certo Manù (siamo in Africa mica per niente) che pare avesse passato una serata intera a STRESSARE UN TOT la nobile Faada che aveva in maniera non proprio corretta espresso ammirazione per un cielo (traduco liberamente dall'antico dialetto) stéllato !

- nascevano tutti, ma proprio tutti di notte: ogni volta era un miracolo ...

- avevano una salute ferrea; dovrei chiedere il parere di un biologo/medico, ma si può ipotizzare con qualche approssimazione che ciò fosse legato al fatto che, anche se malati, probabilmente non si sarebbero curati, data l'avversione per le medicine (specialmente quelle amare)!

- un gene latente di cui già qualche altra esima collega ha parlato, portava nei Frattini straordinarie doti di imitatori: su una tavoletta d'argilla, uno scriba ha documentato quello che fu per secoli ritenuto un vero e proprio oltraggio alle prestigiose sacerdotesse Minae, che quando cantavano, a parere di alcuni esponenti della famiglia di cui ci occupiamo, assomigliavano ad ANIMALI IN AGONIA!
annotiamo anche che il medesimo gene si è conservato nel ramo Simone della famiglia ...

- andando avanti nel tempo, ci imbattiamo in una variante-evoluzione dei Frattini caratterizzata da capelli biondi e lisci, che i giovani portavano prevalentemente pettinati a caschetto: tali individui avevano spesso nomi biblici (molto ricorrente quello di "Gedeon"), e a quanto pare nascevano in famiglie molto numerose!

Prima di lasciarvi ad altri aggiornamenti, vorrei rivolgermi direttamente alla collega Isa/IPAF, per dirle che (mi tremano le mani dall'emozione!) anche in questa zona sono stati rinvenuti frammenti di quell'Inno che, a quanto pare, legava la famiglia in tutta l'Africa !!!
che si tratti di un'altra strofa? o forse ogni regione aveva la sua versione, infarcita dalle tradizioni culturali locali?
dovremmo studiare a fondo la questione!
riporto il testo integrale, che la troupe è riuscita a ricostruire:

Nel buio del teatro - PARAPONZI PONZI PO'
quando a un tratto il sipario si apre - PARAPONZI PONZI PO'
compare un popolo di artisti
che ha inventato tanti passi
il più famoso è il FRATTI FRATTI

FRATTI FRATTI, FRATTI FRAAA...

Sia-amo i Frattini, sia-amo i Frattini
e siam ballerini
già ballavamo, già cantavamo
con su i pannolini



Noi siamo quelli che danno emozione
indimenticabile a tante persone
Noi siamo i Frattini

E'-è ve-e-ro che i minipony guardiamo negli occhi
ma anche se piccoli, restiamo sempre gn....i
Se non ci credi, ascolta anche tu
le grida in platea per un "foo-oo-oo-ool"!

Sia-amo i Frattini, sia-amo i Frattini
Oh yeah... ballerini!
Facciam sognare, facciam volare
adulti e bambini

La nostra voce del mondo è splendore:
sfidiamo chiunque a fermare il suo cuore
se ascolta i Frattini!

... ascolta i Frattini... ascolta i Frattini...
al prossimo aggiornamento!
Principessina


Tipico indumento sexy dell'epoca


Un esempio delle linee evolutive:
(1) Homo Normalus
(2) Homo Frattinicus



ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!


Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:50:25
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raven
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Inserito il - 22/09/2007 : 01:21:35  Mostra Profilo Invia a raven un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
4. Quarta puntata: Intervista e collegamenti ad epoche
più recenti:



Ed ecco , per tornare a commentare gli ultimi ritrovamenti nel continente africano, un'intervista a uno degli scienziati presenti sul luogo del ritrovamento del villaggio africano dei Frattini.

Piera Angelo Fadanni (PAF): "buonasera al prof. Grazielle Sanbitter,tra i più eminenti studiosi del popolo dei Frattini. Ci narri delle recenti scoperte avvenute e ci racconti qualche dettaglio sulla vita di questo strano popolo?"
Prof. Sanbitter : Buonasera a tutti gli ascoltatori,telespettatori e lettori. Finalmente anche il grande pubblico può venire a conoscenza di questo semisconosciuto popolo dei Frattini. Io sono rimasto a lungo unico studioso di questo argomento. Infatti sono stato il primo a studiare geneticamente e storicamente gli alberi genealogici di alcuni artisti contemporanei,trovando in molti di loro degli antenati imparentati e storicamente approssimabili come esperienze o vicissitudini.
Ad esempio nel 1434 si ha nota che Ermengardo Frattini, saltimbanco e imitatore si spostava nelle pianure lombarde in compagnia di Alcide Di figlia,ballerino e poeta, ne abbiamo testimonianza da un documento del comune di Graualona (oggi Gravellona Lomellina in provincia di Pavia) che cita l'arrivo nel paesello di questi due personaggi,senza però purtroppo citare brani o testi riguardante la loro opera.
PAF: ma professore, lei quindi ha riscontrato delle somiglianze genetiche tra artisti contemporanei e attraverso l'analisi di personaggi del passato con caratteristiche simili ha ipotizzato una discendenza da questo popolo dalle così strane attitudini. ma ce ne parli lei"
Prof Sanbitter: "effettivamente potrà sembrare strano e complicato...ma il talento di artisti contemporanei quali ad esempio Manuel Frattini e Angelo Di figlia,può riscontrarsi perfettamente in personaggi loro antenati, come anche certi aspetti genetici quali in Manuel Frattini l'allergia alle uova e l'amore per le cipolle.


ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!


Modificato da - raven in data 22/09/2007 01:23:41
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raven
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Inserito il - 22/09/2007 : 01:38:08  Mostra Profilo Invia a raven un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
5. Quinta puntata: I Frattini e l’Egitto.


Continuiamo con il resoconto storico delle peregrinazioni dei Frattini.
Successivamente con l'ascesa delle istituzioni egiziane troviamo accenni proprio in Egitto riferiti a Amenofimanu Frattinkamon che opera come scriba e buffone di corte presso il Faraone Ramsete II.



Siete di nuovo in diretta con la vostra Elfarcheologa dall’ Egitto.
Il team di studiosi della quale faccio parte si è imbattuta in un pezzo di una piramide abbandonata scoperta solo pochissimi giorni fa.
Rinvenuto l’intero corpo dell’edificio, ci siamo avventurati pieni di speranze e di timori: di fronte ai nostri occhi c’era un edificio sconosciuto, mai citato prima d’ora negli annali della storiografia egiziana.
Cosa ci avrebbe atteso dall’altra parte della pietra? Oro, ricchezze?
Sarcofagi??
Appena entrati nella piramide la nostra attenzione è stata catturata dagli affreschi.

Una serie di vignette stranissime, insolite per un faraone…??
Ma chi era costui??
La risposta si presentò chiara ed evidente sul primo affresco:
“Amenofimanu Frattinkamon”
Nell’archeologia non c’è traccia, l’unica cosa da fare era scoprire di più su di lui analizzando gli affreschi rimasti.
Il primo era insolito:
*un piccolo uomo semi-nudo che indica con diniego un capo d’abbigliamento che oggi noi potremmo chiamare “calzamaglia” che il faraone Ramsete gli porge ed un piccolo trafiletto che tradotto suona più o meno così:
“A me la chorap mi stava MALISSIMO!”
ERA ancora lui!! Il popolo frattini era anche stato in Egitto!
Ed ancora strane scenette raffiguranti gatti, volpi e lune…e poi porte tantissime porte dipinte.
Che abbiano un significato trascendente?
Per ora stiamo ancora studiando, ma vi faremo presto sapere.
Secondo le nostre ricerche su questo sconosciuto faraone, sembra fosse solito recarsi annualmente in un campo detto “dei miracoli” per le piene del fiume Nilo è lì sotterrare delle monete d’oro.
Si pensava che in questo modo, il popolo sperasse di far crescere d’altezza il faraone che preso in giro dal suo buffone Amenofimanu Frattinkamon, non aveva tregua.



Ma secondo i nostri dati il faraone Ramsete passò a miglior vita in un momento di crisi del regno e, sul letto di morte lasciò tutto nelle mani di Amenofimanu Frattinkamon.


Su alcuni papiri ritrovato nella tomba di Amenofimanu Frattinkamon sono state ritrovate le ultime volontà di Ramsete:
Ramsete: Amenofimanu, ascoltami…devi prendere tu il mio posto.
Perché hai capacità? Perché sai ciò che fai?
No, semplicemente perché sei basso come me e il popolo non deve accorgersi che io sono morto”
Senza possibilità di rifiutare, Amenfimanu Frattinkamon, divenne faraone d’Egitto.

Il nuovo Faraone si contornò di consiglieri abbastanza inconsueti per l’epoca,cioè tutti suoi parenti,vicini e lontani. Abbiamo una testimonianza sicura riguardo al primo consigliere,ruolo occupato da sua zia Gildafiti che continuava a rinfacciargli l’essersi cacciato in quel pasticcio solo perché era basso!

Ecco alcune testimonianze riportate da storici dell’epoca:
“L'ho sempre detto a tua madre IL ragazzo è troppo basso appendilo a un palo che s'allunga!”

Alla fine il povero neo-faraone si stancò e si allontanò dall’Egitto seguito da buona parte della sua famiglia e della tribù dalla quale proveniva non solo per non sentire più sua zia, ma soprattutto perché in quel paese non pioveva e lui non poteva…CANTARE SOTTO LA PIOGGIA!



ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!

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6. Sesta Puntata: I Frattini e la Grecia, I Frattini a T r o i a

Dall'Egitto intorno al decimo secolo a.C. la popolazione dei Frattini si sposta in diverse ondate migratorie in Grecia,dove appunto come già detto si stabilisce nella parte nord ovest della Grecia,esattamente nel territorio circostante l'attuale Salonicco. Si formano insediamenti più o meno grandi in cui si creano diverse famiglie,sempre legate al capotribù o comunque a un sovrano. Abbiamo notizia di un sovrano, in data non certa del nono secolo a.C., detto "Fratinos sofistes" che significa Fratinos "saggio" che regna sulla cittàstato di "Pinacchia".
Anche su questo argomento ci illuminerà il nostro egregio Prof Grazielle Sanbitter.
(*)


La vostra Piera Angela Fadanni è di nuovo in compagnia dell’illustre prof Grazielle Sanbitter, che ci parlerà dei suoi studi fatti sulla migrazione del popolo dei Frattini nella Grecia settentrionale.

Prof Sanbitter: Bene,partiamo dalle migrazioni delle popolazioni euroasiatiche in Grecia. Durante il decimo secolo a.C. infatti popolazioni diverse che si spostarono dall'Arabia,dalla Fenicia e anche dall'Africa. Dall'Egitto appunto entrarono in Grecia i Frattini, che si diressero direttamente nel nord della Grecia, lasciando però tracce importanti anche in altri luoghi: è stato ritrovato infatti un antico vaso,di fattura scarsa ma di importante valore storico, poichè rappresentava un uomo stilizzato, molto molto magro in posizione assai strana, in piedi ma un po' ingobbito e con le braccia alte a formare un cerchio, con una scritta in greco arcaico,tradotta come "piccolo baclavà"(*).

PAF: interessante direi...ma continui pure. Diceva che i Frattini si sono spostati nel territorio di Salonicco, per quale motivo e come siete riuscito a scoprirlo?

Prof Sanbitter: Il territorio dell'attuale Salonicco, o Tessalonica, è rinomato per il clima mite e per l'aria pura ma anche per un'altro fattore...lì si trovano i più grandi campi di coltivazione di patate e di cipolle, cosa che come già sappiamo è fondamentale per il popolo dei Frattini. Abbiamo scoperto l'esistenza dei Frattini, riportando alla luce i resti,molto recentemente,di una città stato,mai descritta prima dagli archeologi, chiamata "pinacchia" in cui per un certo periodo di tempo si sono susseguiti sovrani della stessa famiglia,cioè la famiglia dei Manulianos. Il più famoso esponente di questa stirpe è ricordato negli annali di Erodoto, come “Fratinos il saggio” chiamato in questo modo perchè si racconta che a tutti dicesse "che ne sai tu?" (*) camminando in modo strano e con parrucche di crine di cavallo chiaro sul capo.


Il popolo dei Frattini in Grecia ha il suo momento di più grande splendore: la città di Pinacchia secondo ricostruzioni virtuali doveva essere molto grande e molto articolata: ogni edificio aveva porte coloratissime e molto disegni sulle pareti. Caratteristica della città era la presenza numerosissima di teatri, piccoli e grandi, sono stati ritrovati resti di un teatro chiamato "theatros cipollaos" il più grande della città. C'erano inoltre templi dedicati alle muse e agli dei classici della storia greca, oltre a una divinità mai sentita nominare "la dea turchina", il cui tempio purtroppo non si è conservato.

I Frattini però furono protagonisti della nascita e dell'evoluzione del teatro greco, infatti vengono citati come imitatori e ballerini attori in numerose opere teatrali ( Eschilo che qui si Sofocle che le scale sono Euripide). I Frattini,si spostavano in gruppi di piccole o grandi dimensioni esportando in gran parte della Grecia,delle scenette recitate goliardicamente ballate e cantate, alcune di esse sono state trascritte da un poeta anonimo del 5 sec a.C.. Riporto alcune frasi " sopra la panca la capra si stanca,sotto la panca la capra che fa?" (*)o anche " questo è il mio motto che ho detto di getto, ma questo detto scoppiò nel cassetto".(*)

PAF: quindi lei dice che gli uomini appartenenti al popolo dei Frattini avesse già,praticamente nel dna,la passione e il talento per il teatro e per l'arte drammatica,canora e ballereccia…ops mi scusi... attitudine al ballo?"



Prof Sanbitter: certo ne sono pienamente convinto. In ogni caso,con la decadenza e la scomparsa del teatro greco, la tragedia viene infatti soppiantata dalla commedia, e più tardi la commedia ellenistica diventerà la sola opera presente nei teatri, anche i Frattini, con le loro battute vennero dimenticati e di nuovo emigrarono in terre più ospitali. L'Egitto in quell'epoca,dopo le conquiste di Alessandro il Grande era ritornato ad essere culla di cultura e arte. I Frattini quindi si trasferiscono di nuovo in Egitto, ma abbiamo poche testimonianze di questa nuova migrazione...sappiamo solo della presenza di due illustri personaggi alla corte di Tolomeo I, ovvero lo scultore e incisore Mauriostis Simonao che viene ricordato come colui che aveva sempre ragione, sono stata ritrovate infatti tavole di dialoghi in cui Mauriostis spesso diceva "e si capisce che ciò raggione" (*)
Si ricorda però soprattutto un personaggio che viene citato da Archimede di Siracusa e da direttori della biblioteca di Alessandria, tale Frattintus Magnus. Egli fece parte infatti della spedizione di Alessandro Magno,come menestrello,ma essendo acculturato divenne scriba e archivista degli eventi della spedizione. Al suo ritorno si appassionò alla musica e al canto delle civiltà dell'oriente, luoghi che aveva attraversato con Alessandro Magno...la sua passione venne tramandata tanto che i suoi successori si spinsero fino all'estremo oriente.

PAF: per questo argomento ci colleghiamo con la nostra Elfarcheologa. A te la linea!

da Piera Angela e dal Prof Grazielle Sanbitter per ora è tutto.

E ora cediamo nuovamente la linea alla Principessa Laura, che si è recata sul luogo di importanti scoperte archeologiche:

Ultimamente, signore e signori, ho preso il mio jet privato (guidato dal fedele Arturo) e ho raggiunto l'antica Troade, dal momento che uno degli archeologi del "progetto Frattini" mi aveva telefonato per comunicarmi "importanti novità".
Reggetevi forte... è stato ritrovato un manoscritto originale di Omero, scritto in punto di morte, nel quale egli ci illustra la VERA STORIA della leggendaria vicenda raccontata nell'"ILIADE"!!!

Dunque dunque...
ai tempi regnava sulla città di ******* (mannaggia alla censura, in questo caso) il sovrano Geppriamo che, tra i numerosissimi figli, guarda caso prediligeva il più piccolo, bruno e magrolino, chiamato Manuelao.
accadde che il re, che pare fosse parecchio conservatore (diciamocelo tra noi: era un vero quadratone), avesse litigato con un amico del figlio, tale Lucignoloo l'Irrequieto, che si era messo in testa di rinnegare gli dèi tradizionali per dedicarsi esclusivamente al culto di un nuovo "santo", da lui osannato col nome di Bittèr (* rif pubblicità Sanbitter, interpretata da Mauro Simone) ; e tanto la fece lunga che il giovane fu costretto ad andarsene in esilio!
come nuova dimora, egli scelse il cuore della Grecia dove, per beffarsi del vecchio brontolone che l'aveva cacciato, nascose il suo vero nome assumendo proprio quello del cocchino-di-papà: fu lui a rimanere nella storia, così, come Manuelao, mentre quello vero se ne stava saltellando a palazzo in Asia Minore.
Col tempo, il falso Manuelao crebbe di prestigio tra i Greci, e rubò il cuore della bella èlena (* la Elena del nostro forum, diciamo... innamorata del bel Mauro) , che decise di sposare; però, per pasticci burocratici e cavilli divini (la dea Afrodite si era infatti fregata da sola promettendo in sposa proprio èlena al Manuelao vero, in seguito ad una vicenda con una mela d'oro), che ti capitò? che la spendida fanciulla venne "recapitata" nella Troade, da chi effettivamente deteneva quel nome.
Una volta resosi conto di quello che era successo, il vecchio Geppriamo se la prese talmente con Lucignoloo che dichiarò guerra ai Greci, inviando un esercito guidato proprio dal figlio prediletto, che però (per non creare confusione nei bollettini militari) si mise a capo delle truppe con il suo soprannome -e così lo chiameremo d'ora in poi-: Paridocchio (già, perchè in quella famosa contesa del pomo d'oro, si era trovato -forse qualcuno lo ricorda- a dover scegliere tra tre dee: e visto che ciascuna eccelleva per una particolare qualità, ad un tratto Afrodite era sbottata minacciosa: "siamo PARI...OCCHIO a chi scegli, eh!", laddove la "d" fu aggiunta poi per rendere più musicale il tutto).
Omero racconta anche che al giovane generale venne affiancato uno dei fratelli maggiori, tale Ettorillo il Logorroico (a cui spesso Manuelao si rivolgeva con frasi del tipo: "sei un fratello arrogante e scocciante, che parli e sembra che sai tutto tu!")... che però non durò a lungo nella battaglia, dato che venne preso a padellate in testa dal condottiero (gendarme) greco Achillonio.
Il suddetto Achillonio, peraltro, subito dopo si rivolse a Paridocchio con un: "riga dritto, o fai fagotto!", e il giovane non capiva, era stufo, insomma non voleva combattere: non era meglio andare tutti a teatro?
Eppure Manuelao/Lucignoloo era ancora offeso; così Paridocchio, che da sempre si distingueva per il
suo buon carattere, spronò il vecchio amico a "non farne una tragedia greca", e acconsentì di buon grado a restituirgli l'affascinante èlena (che pare fosse ben contenta di tornarci, dopo che si era sorbita la compagnia di Geppriamo per un po').
Per l'occasione, Paridocchio compose anche un carme celebrativo della pace ritrovata, il cui ritornello suonava più o meno così: "le guerre passano, gli amici no!"... i due, cantando, commossero tutto l'esercito e così, resisi conto del loro talento, decisero di botto di mollare regno, moglie (!), baracca e burattini e di darsi allo spettacolo; a loro si unì il prode greco Angelennone, che aveva capito che le battaglie non facevano per lui: lo stressavano un tot.

A questo punto Geppriamo, pensando che tutta questa vicenda non fosse molto lusinghiera, si inventò su una gran storia complicata che poi, di bocca in bocca (tradizione orale, ovviamente), arrivò pure ad Omero stesso, che la colorì con qualche spargimento di sangue e morti varie e la fece scrivere per i posteri come la conosciamo noi.

Oh, per chi fosse interessato... pare che èlena, delusa e abbandonata, si unì in seguito ad un vagabondo, che si faceva chiamare "Gatto", e passò il resto dei suoi giorni a mendicare: il che di per sè non era una grande idea, visto che l'anziano Geppriamo si era affezionato e l'avrebbe tranquillamente tenuta a fare la bella vita a palazzo! così, invidiosi, i popolani inziarono a chiamarla ironicamente "èlena la Volpe":
E’ la celebre "Volpe di *******" che, incomprensibilmente, Omero rivisitò poi come "Cavallo".

Insomma, non so se vi rendete conto, ma qui oltre alla storia stessa ormai mettiamo in discussione anche i miti!
Che SCOPERTONE!!!

Gentile collega Fada, alla sua domanda risponderò poi, perchè il tempo stringe e già intravedo Arturo raggiungermi con i vassoi della cena...
Ci aggiorniamo!


Alessandra

Se un uomo ha tutte le risposte è perché ha smesso di farsi domande.

Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:51:35
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Inserito il - 24/09/2007 : 17:02:50  Mostra Profilo Invia a alessandra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
7. Settima Puntata: I Frattini e l’Antica Roma

Ci giungono notizie sicure del passaggio dei Frattini,in numero ridotto, anche nella Roma del 00 a.C.. Ecco la testimonianza diretta della nostra Elfarcheologa:

ELFARCHEOLOGA:
Ci sono…(quasi)…sto correndo anzi mi sto PRECIPITANDO a ROMA signori e siore, dove i nostri esperti hanno decifrato un’antica commedia plautina custodita nell’antichissima biblioteca della città e sembrerebbe che i Frattini fossero passati anche di là!
Probabilmente durante il flusso migratorio che li ha riportati in Europa dopo il trasferimento in Giappone, qualche Frattini ha deciso di stabilirsi a Roma per..?
Per fare cosa?

Ma per aiutare il grande maestro Plauto nella composizione e massa in scena dei suoi spettacoli.
Il teatro si era da poco affermato nella Roma troppo dedita alle guerre, ma Plauto pensò che far distrarre i suoi concittadini non fosse una cattiva idea e così quando Manuelus Frattinus chiese di essere assunto, Plauto rispose:

“Sì, scrivere commedie sarebbe per te un buon apprendistato…allora che aspetti? Datti da fare!”
Manuelus passò giorno e notte sulle pergamene bianche senza sapere da dove iniziare…

Scrivere una commedia…partendo da cosa? Era davvero difficile…
Dopo aver fissato per 4 giorni quello stesso foglio bianco, Manuelus decise di uscire all’aria aperta per cercare qualche ispirazione.
Camminò e camminò per tutta la città, vagando e gettando occhiate di qua e di là
finché ad un tratto arrivò in un cantiere edile: stavano costruendo un ponte utilizzando travi lignee.
Prese il foglio e scrisse:
“C’era una volta un pezzo di legno…di mille anni e più…”
*Uhm…non male come idea, questa la conservo*
Continuò a lungo il suo giro osservando la vita di tutte le persone di Roma.
Giovani, vecchi, bambini…osservava e segnava tutto.
Una disputa familiare, uno sposalizio di 7 fratelli con 7 sorelle, una piccola orchestrina di schiavi che all’ordine “Musical, maestro!”, iniziava a suonare il suo pezzo dai toni orientali.
Ma il tempo non prometteva niente di buono e prima che Manuelus potesse ripararsi sotto un portico, un’ acquazzone lo colpì in pieno:
“Cantaaaando penso a teee, la pioooggia cade giùùù”
*Niente male, davvero…* - commento lo scrittore tutto bagnato.

Al primo starnuto però, Manuelus pensò che fosse meglio ripararsi e corse ad infilarsi sotto la prima tettoia libera. Era inquietante quella casa: scura, muri anneriti, strane erbe appese alle finestre, sinistri sibili…davvero minacciosa.
“Piccola casetta degli orrori, piccola casetta degli orrori, cosa c’è dentro la casetta? Sappi che cose orripilanti accadono…senti un po’ questo strano suono nell’aria. Resta lì non venire qui, è meglio credi è proprio meglio…qualche cosa succederà”
*Wow, mi piace quest’idea*

Finalmente il temporale passò e tutti i romani tirarono le testoline fuori dalle case ed in breve, tutto tornò alla normalità.
Era già l’ora sesta (il nostro mezzogiorno) e Manuelus iniziò ad avere una gran fame.
Lì vicino c’era una taverna e decise di consumare lì il suo prandium.
“Salve, potrei avere qualcosa da mangiare?”
Ma niente…nessuna risposta
“Ehm..salve…potrei avere un po’ di cibo?”
Ma niente anche stavolta. Con la sua vocina dolce e flebile, nessuno nel trambusto della taverna era riuscito a sentirlo.

Ma Manuelus non voleva alzare la voce: non lo aveva mai fatto e così decise di farsi sentire nell’unico modo che conosceva: ballando
Tip—taratatip.tap…tip.tap.
Quei calzari volavano sulle tavole di legno del pavimento.
Tip-taratatip—tip—tap tap…tum..tip..tip
Pian piano tutti iniziarono a voltarsi e a fissarlo e in poco tempo tutta la sala si ammutolì. Tutti gli si avvicinarono e chiedevano:
“Dai dicci come fai?”
“Andrà con la molla oppure con le pile (N.B. antichi strumenti romani)”
“Dai, insegnalo anche a noi!”



Manuelus nella sua infinita pazienza e gentilezza iniziò ad insegnare i passi a tutte le persone del locale che, troppo felici per quello strano movimento, smisero di mangiare.
Il proprietario della taverna. infuriato perché i guadagni erano precipitati, furiosamente gridò:
“OOOOOHHHH! Che cos’è questo trambusto? C’è una festa forse qui? E chi è quel bellimbusto quella faccia da rockstar? (tipici giullari gallici)
Vieni a farmi perdere soldi nella mia osteria? Salti, balli insegni i passi come fossi a casa tua? Hai sbagliato l’indirizzo qui la legge sono io, sei venuto a cercar guai e in mezzo alla strada te ne VAI!!”

Manuelus scrisse tutto…e prima di uscire chiede all’oste:
“Qual è il nome della vostra gens?”
E lui:
“Magna Focus”
Manuelus aveva raccolto molte importanti informazioni.
Tornò alla sua scrivania e scrisse questa parole al centro del foglio:
“Toccus Toccus, aprite le porte di Roma!”
Di cosa parlava questa commedia? Purtroppo non lo sappiamo…il tempo ha logorato il tutto e non ci è pervenuto nulla se non la prima pagina con il titolo suddetto.
Abbiamo formulato alcune ipotesi secondo le quali, Manuelus avrebbe scritto storie di vita quotidiana, come artisti e gente comune siano diventati famosi…
il tutto dalle loro origini.
Ma naturalmente sono solo ipotesi…

--------------------------------------------------------

E’ arrivata da poco in redazione la seguente documentazione, che avvalora le recenti scoperte: "Immagine inedita di un discendente della stirpe.



Si potrebbe evincere dalla veste e dall'elmetto che nell'antica
popolazione esistessero valorosi combattenti pronti ed accorti alla difesa delle proprie genti.
Come potete notare lo sguardo fiero è indice di sfida,segno di potenza e determinazione,tuttavia l'assenza di una corazza difensiva potrebbe indurci a pensare ad armi di difesa alternative quali sorrisi disarmanti battute micidiali come quelle riportate su una stele appartenente al sopracitato popolo."
Firmato
Cesira

8. Ottava Puntata: I Frattini nelle Marche

Raddoppiano le ipotesi della presenza dei Frattini in Italia, in epoca romana. Non solo a Roma, ma anche nel territorio delle attuali Marche. Ecco una delle ipotesi più fondate secondo il nostro giudizio, proveniente dall’inviata Cecilia.

Ultime notizie!!!!!!!!!!!!!
Sono stati trovati degli insediamenti della stirpe dei Frattini anche nelle Marche!!!!!!!
A TOLENTINUM, città sotto il potere di un certo SAVERIUS MARCONIUS, durante i lavori di ristrutturazione dell'antico CASTELLO DELLA RANCIA, sono stati rinvenuti resti di bucce di cipolle che, grazie agli esami del dna, sembrano proprio essere gli scarti dei pasti del prigioniero MANUELONE FRATTINIUS!

Il poverino sembra che sia stato imprigionato perché MARCONIUS aveva deciso di creare uno spettacolo itinerante in cui il FRATTINIUS fu costretto ad indossare una strana casacchina rossa a pois bianchi, un buffo cappello a punta bianco e a muoversi in modo legnoso...il poverino tentò di fuggire ma MARCONIUS credeva nel suo progetto e lo imprigionò e lo sfamò a pane e cipolla!
Dalle analisi purtroppo non si riesce a capire se la cipolla data frequentemente come pasto al prigioniero FRATTINIUS era bianca o rossa...l'unica cosa certa è che si trattava di una specie molto forte visto l'odore ancora persistente nella cella in il poverino era costretto a dure e interminabili prove!Si è scoperto però che il FRATTINIUS veniva abbeverato con birra bionda e AMARO AVERNA, una pozione dal colore scuro e maleodorante dal forte potere digestivo!
Dalle Marche è tutto per ora, ma non si escludono nuovi ritrovamenti.


Alessandra

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Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:53:01
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Inserito il - 24/09/2007 : 23:27:07  Mostra Profilo Invia a raven un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
9. Nona Puntata: I Frattini in Giappone

Certi sono invece gli spostamenti successivi al 500 d.C., infatti dopo il soggiorno in Egitto,già citato dal Prof Sanbitter, seguendo le vie delle carovane il popolo dei Frattini si sposta lentamente verso l'oriente passando per l'Arabia, e poi attraversando la Mongolia, passando dalla Cina,dove però non si hanno riscontri del loro passaggio, si hanno invece moltissimi reperti in Giappone dove il popolo dei Frattini,riscosse subito talmente tanto successo con il loro girovagare portando arte e divertimento che fondarono una dinastia a parte, i Fra tin tin,di cui di nuovo ci parlerà la nostra archeologa.


ElfArcheologa: Cari televideolettori & teleforumatori al collegamento in “diretta” dai luoghi che hanno ospitato il popolo dei frattini.
Quest'oggi siamo in Giappone dove recenti scavi hanno portato alla luce alcuni delicatissimi vasi che nessun archeologo ha mai saputo attribuire ad una civiltà.
Ma finalmente, CI SONO RIUSCITA!
Questi vasi sono insoliti…bizzarri…hanno una forma fuori dalla moda dell’epoca ed è per questo che gli studiosi non sono mai riusciti a datarli.
Ma iniziando dal principio…ho trovato il collegamento logico fra codesti vasi e il popolo dei Frattini e decifrando un’ antica iscrizione, ce l’abbiamo fatta.
La dicitura era la seguente:
“CIAPPA LA CARD”
Signori miei, questa è la chiave di volta che stavamo cercando, l’anello che ci occorreva!
Traducendo codesta scritta otteniamo il nome della dinastia di quell’epoca:
“Fra -tin tin”

IL primo imperatore Manulinchan I si distingueva dagli altri per una serie di aneddoti.
Si racconta infatti che fosse solito ritirarsi in giardino e muoversi a ritmo delle canne di bambù.
“TUm-tum-tip-tap-tip-tap”

Al di sotto delle sue ciabattine di seta, l’imperatore applicò un “tappo” (l’odierno tacco) fatto di porcellana, ma dopo aver notato che al primo tip, corrispondeva un CRASH, decise di sostituire il tappo con una pietra levigata.
E così, nei momenti liberi, l’imperatore andava nei suoi giardini di ci–po-llin e danzava. Tip-tap-tarata-tap-tip-tap.

Questo è ciò che abbiamo tratto dalle ricerche effettuate.


ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!


Modificato da - ilaria f. in data 09/03/2011 09:53:43
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Inserito il - 24/09/2007 : 23:31:32  Mostra Profilo Invia a raven un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
10. Decima Puntata: I Frattini e l’Inghilterra Medioevale

Dal Giappone alcuni esponenti del popolo dei Frattini si spostano,sempre via terra verso l'Europa, arrivando chi in Inghilterra,chi in Francia nel periodo di più grande ascesa della cultura e letteratura medioevale. Abbiamo notizie di menestrelli, poeti di strada, maghi e ballerini in Inghilterra e poeti d'amore in Provenza.

TG-RAVEN: CI GIUNGONO NUOVE NOTIZIE SULLA FAMOSA DINASTIA "FRATTINI" CHE STA CALAMITANDO L'ATTENZIONE DI DOCUMENTARISTI E ARCHEOLOGI MONDIALI.
PARE CHE DOPO IL GIAPPONE SIANO STATE RITROVATE TRACCE DI TALE DISCENDENZA ANCHE NELL'INGHILTERRA OSCURA E TETRA DELL'EPOCA MEDIEVALE.
NOTIZIE IN VIA DI VERIFICA AFFERMANO CHE LA DISCENDENZA "FRATTINI" AVESSE UN ILLUSTRE ANTENATO NELLA FIGURA DI "MAGUUM FRATTINO" ABITANTE NELLA SUA "BOTTEGAM HORROREM" (DELLA QUALE E' STATA RITROVATA UNA TARGA IN LEGNO INTARSIATO DA UN ARTISTA DELL'EPOCA TALE "MASTRUM CILIEGIAM").

DA UN DIARIO SCRITTO DA UN AMANUENSE DEL SECOLO PARE CHE TALE VEGGENTE, ALCHIMISTA ED EMINENTE MAGO STESSE AFFINANDO UNA SERIE DI TECNICHE ALLO SCOPO DI RICAVARE UNA POZIONE MAGICA IN GRADO DI NEUTRALIZZARE I NEMICI DEL RE UTILIZZANDO UN SIERO ESTRATTO DA UNA PIANTA CARNIVORA.
TALE PIANTA VENIVA PERO'INNAFFIATA CON UNA STRANA POZIONE CHIAMATA "PINKLADY N°5" E COLTIVATA IN UN ESTESO CAMPO DI CIPOLLE(PRESENTE ANCHE IN QUEST'ERA)E PARE SIA CRESCIUTA A DISMISURA DAPPRIMA AGGREDENDO A MORSI IL MALCAPITATO "FRATTINO" (NE E' TESTIMONIANZA UNA VESTE "MOZZICATA" RITROVATA INSIEME ALLA TARGA DELLA BOTTEGAM) E COSTRINGENDOLO POI A CIMENTARSI IN UNA STRANA E VORTICOSA DANZA RINOMINATA "TANGO" NEL CORSO DEI SECOLI.
SI SUPPONE ANCHE CHE LA CARNIVORA ABBIA TORTURATO A MORTE IL POVEROMAGO DAPPRIMA OBBLIGANDOLO AD "ESALAZIONI DI INCENSI" DA LUI STESSO UTILIZZATI NEI RITI MAGICI PER POI FINIRLO FACENDOGLI INGHIOTTIRE A FORZA DUE DOZZINE DI UOVA!!!! (SEMBRA CHE QUESTA STIRPE NON TOLLERASSE TALE ALIMENTO).

LE ULTIME PAROLE CONFESSATE DA FRATTINO A DUE AMICI "MESSER GATTUM ET MADAMIGELLA VOLPEM" PARE FURONO "CHE TEMPI BUI"!!!!


ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!


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11. Undicesima Puntata: I Frattini in Transilvania


TG-RAVEN: NOVITA' DELL'ULTIM'ORA DALL'EUROPA ORIENTALE

PARE CI SIANO VALIDI ELEMENTI DI PROVA CHE POSSANO CONCRETAMENTE TESTIMONIARE LA PRESENZA DELLA "STIRPE FRATTINI" NEL 1431 A SIGHISOARA IN ROMANIA NELLA MISTERIOSA TRANSILVANIA!!!!
ESISTEREBBE INFATTI UNA CONNESSIONE GENEALOGICA TRA "VLAD III L'IMPALATORE" ALIAS "DRACULA" E LA DISCENDENZA SOPRACCITATA.
LA CASATA "MACULA" (GLI ODIERNI FRATTINI)SAREBBE INFATTI UNA "VIZIATA DIRAMAZIONE" DELLA FAMIGLIA DI DRACULA.

A DIFFERENZA DEI "CUGINI RUMENI" I FRATT...
OPS "MACULA" ERANO PERSONE ESTREMAMENTE SOCIALI, ALTRUISTE,PER NIENTE FEROCI E CORDIALI!!!!
- COME IL FAMOSO CONTE ANCHE I "MACULA" SI DISTINGUEVANO PER LE LORO PROFONDE OCCHIAIE ED UN COLORITO "BIANCO FUNEREO TENDENTE ALLO STECCHITO" SPECIALMENTE SE A DIGIUNO O SOTTOPOSTI A LUNGHI PERIODI DI STRESS.
- ENTRAMBE LE "FAMIGLIE" ERANO TALMENTE MAGRE CHE LA LORO OMBRA NON SI PROIETTAVA NEMMENO SU MURI E PAVIMENTI.
- SIA DRACULA CHE I MACULA PROVAVANO UNA FORMA DI DISGUSTO CRONICO PER LE CORONE D'AGLIO SOPRATTUTTO
SE VENIVANO POSTE SUL LORO CAPO A MO' D'AUREOLA!!(LUNGI
DA LORO)
- ENTRAMBE LE CASATE PREFERIVANO "SORTITE NOTTURNE DI SOPPIATTO" MA, MENTRE VLAD III MOSTRAVA LA SUA INNATA FEROCIA UCCIDENDO GIOVANI DONNE E BEVENDONE IL SANGUE, IL "CAPOSTIPITE" DEI MACULA SOCIALIZZAVA CON LE SUDDETTE FANCIULLE INVIANDO LORO SIMPATICI MESSAGGI A NOTTE INOLTRATA VIA PIPISTRELLO!! (ODDIO, UN PO' SI SORPRENDEVANO MA LA MATTINA DOPO RESPIRAVANO ANCORA ED ERANO "VISPE E GIULIVE"!!!!!)
- MENTRE DRACULA IMPALAVA I NEMICI E CENAVA AL COSPETTO DEI LORO CORPI ESANIMI...
AI MACULA(CHE AMMAZZAVANO I NEMICI A SUON DI RISATE!!!)...PASSAVA PROPRIO L'APPETITO!!
IN COMPENSO SI DIVERTIVANO COME I MATTI AD INFILARE "LA CHORAP" AI CARI ESTINTI NEANCHE GIOCASSERO CON IL "BIG JIM"!!!!!!!!!
-DI DRACULA SI DISSE CHE ACQUISI' LA VITA ETERNA (IL SUO CORPO NON FU MAI RITROVATO)
POICHE' RISUCCHIAVA LA VITA DEGLI INNOCENTI ACQUISENDONE LA GIOVINEZZA.
VISTA L'ENERGIA E LA VITALITA' DEI MACULA(OGGIDI' CONOSCIUTI COME FRATTINI) CI SI CHIEDE..."CHISSA' SE SONO GLI STESSI DEL 1400??".
E, SE COSI' FOSSE,QUAL'E' IL SEGRETO DI TALE "ETERNA GIOVINEZZA"?



Lo stemma di famiglia dei "Macula"

ALIAS "CRUDELIA DE NONN"!!!


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12. Dodicesima Puntata: I Frattini alla scoperta dell’America.

Abbiamo ora una scoperta a dir poco sensazionale che ci arriva direttamente dalla nostra Elfarcheologa, collegata con noi dal Portogallo. Ecco la testimonianza.


Sono finalmente giunta in Portogallo miei cari appassionati storiografi!
Ebbene sì perché mi sto niente popò di meno che imbarcando,direzione America.
Abbiamo infatti rilevato la presenza del popolo dei Frattini addirittura in America negli anni successivi al 1492,data che ovviamente tutti riconoscono come la scoperta dell’America.
Gli archeologi hanno ritrovato nel Salvador un pezzo di legno in perfetto stato di conservazione,chiuso in un baule,probabilmente proveniente da una nave, addirittura da una delle tre Caravelle, frammento che riporta alcune righe che gli studiosi hanno interpretato come una canzone benaugurale dei Frattini.

“La vispaaaaa.....Teresaaaaaa......ahhhhhhhh
avea tra l'erbetta
a volo sorpresa
gentil farfalletta
e tutta giuliva
stringendola viva
saltando gridava
"Evviva, Evviva!"...

…PROVA!”


Molto probabilmente poemetti come questi erano utilizzati a scopo didattico educativo per le nuove generazioni.
Molto probabilmente,se davvero i Frattini hanno partecipato alla scoperta del Nuovo Mondo fu per questo che il navigatore Colombo richiese espressamente a esponenti di questo popolo che lo accompagnasse nel lungo e noioso viaggio fino alle Indie.
Si racconta in un poemetto dell’epoca,ritrovato in un archivio di Lisbona che i Frattini, nel detto periodo avessero una guida, quasi un sindaco o un proprio eroe popolare.
Il dato sicuro è che si chiamasse “Manuels Frattain”, abbiamo dati certi che si trattasse di un attore teatrale specializzato in opere festose e musicali.
In un antico teatro Portoghese,durante dei lavoro di ristrutturazione è stato trovato un copione autografo di Frattain purtroppo mai messo in scena, a quanto si sa, che narra la vicenda di un “portoghese a Parigi”. La storia è semplice e divertente, e non si sa il motivo per cui nessuno ne all’epoca ne in età contemporanea ne abbia sfruttato l’idea. Sul copione in questione è stata inoltre ritrovata una frase che sembra importante. Ricorda una sentenza o un motto.

“Chiusa una porta, si apre un portone!”

Quindi è probabile che fu proprio per la loro incredibile energia e gaiezza che Colombo volle portarli con se a tutti i costi: serviva una fonte di allegria inesauribile per sollevare il morale delle ciurme colpite spesso dalla BFF = Bonaccia Flotta Fluttuante che era una strana forma di tristezza che colpiva i marinai imbarcati.

Da un diario,forse di un marinaio di Cristoforo Colombo,sono state tratte queste parole:

“Ma ad un tratto Colombo entrò in crisi, forse c’era un errore:
“Se sbaglio strada, non lo faccio apposta…voi datemi una bussola e capirò dove stòòòò”La nave entrò in panico! ci eravamo persi!
I Frattini provarono a consolare il capitano, ma non riuscivano a tenere la situazione sotto controllo, era la fine …poi la vedetta esclamò:
“Ecco il nuovo mondo, che bellezza mamma mia! Il paradiso è appena un passo sulla nostra scia. Mi hanno detto non fidarmi, in India, che ci vai a fa, ma che può succedermi di brutto che non si sa mai! E invece non c’è niente che non mi va! Questa è perfettamente la mia Indiàààà”
Tutti sbarchiamo ultra felici di essere arrivati a destinazione. Ci attendevano le meraviglie delle Indie ma Manuels Frattain voleva arrivare fino in Giappone perché ne aveva sentito parlare dai racconti dei suoi avi.
Ma non trovarono nulla se non indigeni.
Uomini dalla pelle scura che parlavano una lingua stranissima e farfugliavano cose del tipo:
“Just give me a chance and my tuxedo pants and presto I'm a dancin' fool..........”Ma a Manuels Frattain, quel ritmo piaceva un TOT e così inizio a familiarizzare con gli indigeni.
Non capendo un acca di ciò che dicevano, iniziò a insegnargli parole nella sua lingua:
“Cielo!”
“Stella!”
“Albero!”
“Nave!”
A sua volta Manuels imparava molti vocaboli come:
“mambo merengue, tango” associati a strani movimenti del corpo.
Ma erano balli molto scatenati e gli indigeni saltavano sulla nave, sulle palme, DAPPERTUTTO!
Manuels preoccupato che gridava:
“E’ PERICOLOSO”
*Pericoloso, che vuol dire* - chiedevano gli indigeni?
“scendi ti fai male”
*Male, cos’è male?*
“Ehm...il contrario di bene. SCENDETE!”
*Ah – dicevano quelli – abbiamo capito: Bene noioso, male divertente*
“No! A volte può sembrare…”
*Sembrare…che vuol dire?*
“Una cosa che non è, una cosa che pare!”
Poi dava loro degli specchi e loro increduli si fissavano:
*E questo? Sembra o è?*
“Ma quelli siete voi!”
*NOI? ohhh ma che brutti noi!* E cercavano di distruggere l’oggetto sbriluccicoso!
“Fermo! Porta sfortuna!” - *Che vuol dire?*
“Istruire dei selvaggi che fanno casino..uh!”
*Casino…una casa piccola piccola abbiamo indovinato?*
E poi ad ora di cena, ballavano sui tavoli di legno, sulle assi della nave, un macello!!!
Il povero Manuels era così nervoso che un giorno andò nel bosco ed inventò la sigaretta arrotolando intorno alla vela della nave dell’erba secca che gli indigeni chiamavano:
“SBAAALLO!! PROVA E VEDRAI CHE SBAALLO!”
Col passare del tempo,mi accorsi che i Frattini erano quasi una forza della natura e sposai una di loro, la mia bella Silvia Di Stefanel e con tutto il popolo ci stabilimmo in America dove combattemmo strenuamente per l’indipendenza di questo nuovo paese al grido di battaglia:
“Liberi liberi senza fili! E’ il grande sogno dei selvaggini!”


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13. Tredicesima Puntata: I Frattini in Lombardia

La vostra Angela Piera Fada è di nuovo con voi in compagnia di Cesira Tapparellante, esimia scrittrice, il suo ultimo libro sull’argomento è uscito pochi mesi fa con il titolo “ I Frattini, come quando e perché!” studiosa delle tradizioni e dei costumi di questo popolo. Ci parlerà di alcuni importantissimi ritrovamenti avvenuti a Gravellona Lomellina,paesino in provincia di Pavia, dove negli ultimi 6 anni sono state date fondamentali risposte sugli spostamenti di alcuni tra i principali esponenti della stirpe dei Frattini nei secoli dal 1400 al 1600 circa,in Italia.
Ecco l’intervista:


PAF: Benvenuta Dottoressa Tapparellante. Già il professor Sanbitter ci ha illuminato sulle principali caratteristiche del popolo dei Frattini e dei discendenti di questa antica stirpe. Sempre il professore ha citato alcuni documenti ritrovato in un paese della Lomellina. Ci vuole spiegare qualcosa di più?

DOTT. TAPPARELLANTE: Sono per prima cosa lusingata di essere stata chiamata a chiarire i miei studi su questo argomento,per troppo tempo rimasto oscuro.
Ora,veniamo al dunque: sono laureata in scienze storiche,ma avendo sempre avuto una sfrenata passione per l’arte soprattutto drammatica,canora e di spettacolo in generale,non appena ho scoperto l’esistenza di questo popolo, mi sono specializzata come ricercatrice e studiosa di questa enorme stirpe.
Penso che la stirpe dei Frattini e tutte le famiglie ad essa collegate,siano un esempio lampante di come il talento e l’attitudine per determinate condizioni di vita siano praticamente ereditarie. In pochi hanno studiato tutte le peregrinazioni e i costumi di questo popolo e ancora meno sono arrivati alla fine a dire che personaggi attuali del calibro di Manuel Frattini o Mauro Simone siano legati da legami oltre che di discendenza ma anche genetici con personaggi antichi quali Amenofimanu Frattinkamon o più recenti Frattintus Magnus o Mauriostis Simonao. Pensate che è stato scoperto recentemente il gene "frat" così definito dal professor Geppettin Turkinosky, esperto mondiale di biologia all’università di mosca. Queste le parole del professore riguardo al gene:
”Porta euforia e grande energia, che scaturisce in un frenetico battere di piedi.
Pare sia molto diffuso; in alcuni inserito perfettamente nella catena di DNA (i cosiddetti "ballerini"), in altri appare modificato durante la sequenza genetica (definiti "fans" o "appassionati").
Gli ultimi studi stanno cercando di scoprire se ad esso sia dovuta anche la capacità di emettere tonalità gradevoli (lo definiamo "cantare") e di utilizzare in modo espressivo la mimica e la gestualità (detto "recitare").”
Io sono tra qui pochi studiosi che credono che questo legame tra i personaggi contemporanei e quelli antichi ci sia e sia ben visibile (ogni volta che li vedo me ne accorgo immediatamente)!

Ma veniamo agli ultimi documenti importantissimi da me ritrovati nel corso dei miei studi al fine di completare il mio libro sui Frattini. Sapevo con certezza che nel corso del 1400 un nutrito gruppo di persone appartenenti alla famiglia dei Frattini,si sarebbero spostate dalle campagne del centro Italia dove si erano stabiliti verso la fine del 1300, per trasferirsi verso il nord. Avevo già diversi riferimenti cartacei che attestavano il passaggio di artisti e carovane di circensi e compagnie di attori,tutti probabilmente parenti tra loro, attraverso quasi tutta Italia ma in particolare nelle zone che oggi vanno dalla Lombardia al Piemonte e Emilia Romagna.
Sei anni fa nel corso di un sopralluogo nella casa della signora Angela Cusaro, deceduta pochi mesi prima, fu ritrovata dietro un armadio una nicchia con alcuni oggetti che destarono particolare attenzione: si trattava di un liuto, un copricapo da giullare, una cipolla e un diario. La comunità scientifica venne avvisata di questi strani ritrovamenti e io ne ricevetti la notizia. Mi precipitai letteralmente nel luogo del ritrovamento con la delega di poter visionare tutti gli oggetti.
Si trattava appunto di un liuto,di ottima fattura,in perfetto stato ma molto particolare poiché al contrario dei classici strumenti monocolore, quello in questione era infatti coloratissimo e ornato di frasi quali “ bussate…vi apriremo “ e “ sballo” e “ zucchina pelata”. Il cappello da giullare era anch’esso colorato, con sonagli e campanelli a forma di cipolla. Il terzo oggetto non era veramente una cipolla ma bensì una copia in porcellana di una cipolla,praticamente perfetta tanto da confonderla a prima vista con una vera. Ma il pezzo sicuramente più importante è il diario, foderato in pelle e con un disegno assai strano ma molto ben fatto sulla copertina, disegno in cui si vedono un suonatore di liuto vestito di nero, dallo strumento simile a quelli ritrovato, e un ballerino con il cappello da giullare vestito di bianco. Il contenuto del diario è a dir poco strabiliante; credo sia uno dei più importanti ritrovamenti mai avvenuti durante le mie e altrui ricerche.
Il diario è stato scritto, esiste infatti nell’ultima pagina la firma del proprietario, da Alcide Di figlia, e si tratta di un resoconto della propria vita. Il testo si apre con un ampio capitolo dedicato a Ermengardo Frattini.
Per spiegarvi meglio il contenuto del diario,riporto l’inizio dello scritto:

“C’era una volta un pezzo di legno… no non c’entra nulla…allora cambiamo. C’era una volta un re seduto su un sofà…no neanche questo va bene. Uhm…non mi viene niente!
No, ecco l’illuminazione. C’era una volta un amico, un po’ matto ma pur sempre un amico, un po’ bassino ma un amico vero. Lo incontrai la prima volta quando avevo 15 anni e stavo per fare una brutta fine nelle prigioni del castello del signore della città…non sto a spiegare il perché o il come o addirittura il quando. Ricordo solo che un pomeriggio me ne stavo sul ciglio della strada maestra del villaggio e sentì qualcuno che cantava. Cantava queste parole “ e allora sì la vita è qui ed ora tocca proprio a te …toc toc…” mi sono rimaste nella mente perché non avevo la più pallida idea di cosa volessero dire! Dalla mia postazione vedevo solo un’ombra che si avvicinava, prima molto grande poi sempre più piccola e alla fine mi vedo spuntare davanti uno scricciolo d’uomo,vestito tutto di bianco con un grande cappello da giullare tutto colorato e che tintinnava ad ogni movimento. Si fermò davanti a me,guardandomi ma continuando a cantare e intanto sorrideva. Io ero incredulo e pensavo fosse matto…stavo per scappare via quando lui smise di cantare e si sedette di fianco a me e mi disse semplicemente “ Ciao…come stai?” Da quel giorno e da quella semplice frase è rinata la mia vita.
L’ho seguito in ogni suo viaggio,in ogni suo spettacolo,in ogni piazza o monastero, in ogni palazzo e in ogni cortile. All’inizio è stato difficile: volevo imparare tutto ciò che lui faceva o diceva, ma non ne ero in grado. Lui mi diceva di cantare, mi diceva che dovevo fare solo oh oh oh,na io cantavo come uno sciacquone tutti mi dicevano di darmi all’ippica. Lui ballava e io cercavo di imitarlo ma sembravo una cipolla saltellante. Lui mi diceva di recitare ma io non sapevo parlar bene e lui mi ripeteva che stelle si dice con la e chiusa. Ma la cosa più importante è ciò che ho imparato da lui: lui mi ha insegnato a vivere ammirando le cose belle della vita e degli altri, mi ha insegnato ad essere semplice e a tentare sempre di raggiungere ciò per cui lottiamo, mi ha aiutato a diventare ciò che sono ora.

Ora mi sento una persona nuova e felice anche grazie a lui. Ermengardo Frattini, l’uomo senza il quale ora io non potrei scrivere queste parole.”

Chissà perché ogni volta che rileggo questo brano mi vengono le lacrime agli occhi! Ormai sono quasi legata a questi personaggi.

PAF : Capisco. Credo sia così anche per me e i miei numerosi collaboratori ormai. Effettivamente questo è un ritrovamento eccezionale. Ma lei ci parlava anche della scoperta di alcuni documenti archiviati nel comune di questo paese. Come ne entrata in possesso e cosa riportavano?

DOTT.TAPPARELLANTE : Ah.. certo!!! Dopo il ritrovamento del diario,decisi di stabilirmi per un periodo di tempo in quel minuscolo paese lombardo a continuare i miei studi in santa pace.
Mai avrei pensato che da quel paese me ne sarei andata solo 3 anni dopo!
Gravellona Lomellina,oltre ad essere un paese con quasi 1000 anni di storia ha anche una notevole tradizione culturale e artistica che recentemente è affiorata con ritrovamenti di opere d’arte pittorica di un discreto valore. A prima vista, a me studiosa dei Frattini, è sembrato un paese trapiantato dalla fantasia di un Frattini, e disegnato a mano sul territorio. Si tratta di un paese piccolo,ma molto ben strutturato, ma soprattutto pieno di case colorate, di teatri, di luoghi d’incontro,sempre allietato da buona musica e da spettacoli di ogni genere.
Il diario era stato trovato in quel paese…ma per mesi cercai e cercai altri segni del passaggio dei Frattini, soprattutto di Ermengardo e Alcide,ma niente di niente mi portava ad essere sicura che quei due fossero stati lì!
Durante il mese di maggio di due anni fa, mi feci assegnare una guida per visitare a fondo il paese,ogni edificio abbastanza antico da poterci rivelare qualcosa, archivi comunali e parrocchiali, biblioteche e vecchie cappelle. Fu proprio in una giornata di caldo torrido,insieme alla mia guida, una giovane paesana di nome Francesca, che ormai delusa e spossata,mi fermai all’interno della vecchia biblioteca: una chiesa del 1340,ormai sconsacrata e rimessa a nuovo in alcune sue parti nel 1800 per ospitare prima un orfanotrofio e poi una biblioteca.
Al suo interno,in una nicchia dietro il portone d’ingresso,lessi e non ebbi dubbi fin dal primo istante su cosa si trattasse, queste due parole “ musica maestro” affiancate da una freccia. Francesca mi disse che quella frase era già stata notata diverse volte,e girava voce nel paese che portasse fortuna toccare la freccia.
Seguii con lo sguardo la freccia in questione,dando anche una toccatina, il disegno indicava una colonna; rimasi alquanto delusa inizialmente poi scorsi un’altra minuscola freccina,che sembrava una macchia nel marmo ma che non lo era minimamente, seguendo una linea immaginaria,vidi un’altra freccia e poi un’altra ancora, ritrovandomi poi davanti a una nicchia coperta per metà da una libreria. Tolto l’intoppo,mi trovai davanti alla risposta che cercavo.
Un incentivo a continuare le ricerche in quel luogo: un disegno perfettamente conservato, di un suonatore di liuto tutto vestito di nero e di un ballerino tutto bianco tranne che per il cappello. Collegai immediatamente il disegno sul muro con il disegno del diario. Era una specie di firma. Quei due erano stati là!


PAF : Guardi che sta mettendo sulle spine me e molti altri…come va a finire?????????

DOTT TAPPARELLANTE: Chiedo scusa…ma mi emoziono facilmente!
Vado avanti col il racconto. Con questo nuovo incentivo mi concentrai sulle mie ricerche e grazie a Francesca e al comune del paese riuscii a risalire a un archivio comunale, divenuto parte di una collezione privata di documenti e lettere del signor Carfora della città di Vigevano.
Il signore in questione doveva essere un angelo mandato dal cielo…perché mi permise non solo di visionare tutti i documenti in suo possesso dell’epoca 1400-1450 ma anche di tenermi ciò che mi poteva servire. Credo inoltre che il signor Carfora sia per qualche linea distaccata,una discendente dei Frattini…non certo per fisionomia ma piuttosto per l’attitudine artistica…un cantante e ballerino molto molto…aitante.


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14. Quattordicesima Puntata: I Frattini Moschettieri


Passiamo ora ad un’altra epoca storica in cui le tracce dei Frattini si moltiplicano,tanto da riscontarne la presenza nella Francia del tardo 1600; nella California più o meno negli stessi anni e addirittura anche nelle Isole Caraibiche.
Ecco le testimonianze che ci sono giunte.


Grazie alla Gentilissima Principessa Laura, che già abbiamo avuto modo di conoscere, abbiamo
scoperto la storia di Gedeòn Frattignan, giovane guascone dai capelli biondi e lisci, che si era messo in testa di fare il moschettiere.
Questa aspirazione lo portò ad incontrare il lentigginoso Mathos e l'elegante Angelis, noto per l'abilità di muoversi con la grazia di un ballerino mentre dava di spada (le fonti non dicono come esattamente si muovesse, ma possiamo fare qualche ipotesi: diciamo che uno spadaccino sicuramente non poteva impegnare le braccia, ad esempio...).
Ad ogni modo, fu proprio Mathos a convincere Frattignan ad unirsi a loro, con un accattivante "non sai che ti peeerdi!": fu questa la nascita dei MMAschettieri.



Sfortuna volle però che in poco tempo giungesse improvvisa la notizia dello scoglimento del corpo stesso dei moschettieri!
La situazione a corte era grave: re Luigi non sembrava brillare per sagacia, e non si rendeva conto che il cardinale Mangiafueu gli stava pian pianino soffiando il potere.
I pochi superstiti fedeli al re dovettero quindi vedersela con le guardie del cardinale... ma ovviamente i mitici tre erano talmente bravi, ma talmente bravi che la scampavano sempre e anzi, in genere facevano fuori tre o quattro nemici anche quando uscivano solo per farsi una pizza.
Il cardinale, che era un volpone, decise allora di tentare di insediarsi sul trono mettendo il re contro la regina, di cui cercò di palesare un ipotetico tradimento; ladies&gentlemen, questo era pane per denti dei tre MMAschettieri, che furono folgorati da un'idea geniale!
Si misero d'accordo, infatti, per far riconciliare i regali sposini con una cenetta romantica (in un bel giardino con palloncini a cuore e allegre pianticelle canterine):
- ad Angelis fu affidato il corpo di ballo con il compito di riscaldare l'atmosfera;
- Mathos si occupò del rinfresco, offrendo uno strano drink di colore rosso e rifiutando categoricamente la proposta di Frattignan di preparare stuzzichini alle cipolle;
- e Gedeòn si occupò allora del sottofondo musicale, sussurrando al re questa ballata:

Sveglia: se vai avanti così
prima o poi il regno tuo finisce
Guardati un po' da Mangiafueu:
ti sta fregando e ne gioisce!
Qui accanto c'è tua moglie, che
è più sgamata e lo capisce...
Tutta la Francia aspetta che
l'amata faccia rinsavire il re!

... che di per sè non era molto romantica.

Tuttavia la voce di Gedeòn era così dolce, ma così dolce che perfino il cardinale, che passava là, ne rimase incantato; e sciogliendosi in un mare di lacrime si inginocchiò davanti al sovrano ammettendo di aver provato a fare il cattivo, ma di essere in realtà "di un buono disgustoso, schifoso, gelatinoso"!
Anzi, tanto si pentì che riunì immediatamente i moschettieri, offrendo anche una bella mancia a Frattignan (perchè si facesse fare una divisa su misura, pare infatti che quella d’ordinanza gli stesse larga e lunga... ma non è una notizia certa, aspettiamo a confermarla).

Qualcuno, ma anche questa è probabilmente solo una diceria tra cortigiani, parlò di uno scandalo nella monarchia francese con protagonista di nuovo un certo Frattignan biondo, ma pettinato diversamente (uno strano ciuffo? forse una parrucca storta?) e dall'aria perennemente ispirata, che

avrebbe addirittura avuto un figlio, o forse due gemelli, dalla regina...
Effettivamente i tre MMAschettieri finirono per essere "di casa" a corte, ma sembra strano che dopo essersi impegnati tanto per ristabilire la pace nel regal matrimonio si siano messi ad insidiare la regina, tanto più che qui le fonti si fanno discordanti, le date non sono compatibili e quindi chissà, forse si trattava di un antenato...
La cosa certa è che, con questa nuova e importante rivelazione, abbiamo la possibilità di rivalutare e rianalizzare eventi storici,sotto luce completamente diversa!

[URL=http://imageshack.us][/URL]
Un’esclusiva fotografia dell’epoca, con i tre MMAschettieri in compagnia di altri amici

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15. Quindicesima Puntata: I Frattini e la rivoluzione francese

Ci è giunta pochi minuti fa dalla Francia questa notizia:

TG-RAVEN: ULTIM'ORA

ANCHE NELLA FRANCIA DEL '700 DURANTE IL REGNO DI LUIGI XVI E MARIA ANTONIETTA SONO STATE RISCONTRATE PRESENZE DI POETI DI CORTE CHE RISPONDONO AI NOMI DI "FRATTAINS, BIOLCÀT, SIMONE' E DE FILLE" (FAMIGLIE NOTORIAMENTE IMPARENTATE TRA LORO).
ESSI FORMAVANO UN GRUPPO DI ELETTI ALL'INTRATTENIMENTO DEI SOVRANI CON LIRICHE TUTT 'OGGI CONOSCIUTE ED APPREZZATE DEL CALIBRO DI:
"TU DOIS FAIRE SEULEMENT OH,OH,OH", "DANS LE PAYS DES JUEUX", "TU ME STRESSES UN TOT" E "LA NUIT DES MIRACLES".
COSTORO SONO ALTRESI' FAMOSI PER AVER COMPOSTO LA LIRICA CHE ACCOMPAGNO' I REALI AL PATIBOLO DURANTE LA RIVOLUZIONE FRANCESE E CHE RECITAVA PIU' O MENO COSI':
"JE JURE QUE JE CHANGERAI VRAIMENT, JE SERAI JUSTE E JE NE FERAI PLUS DES FAUSSES PROMESSES"!! (MI SCUSO MA IL FRANCESE NON E'IL MIO FORTE!)



Da sinistra a destra ecco i poeti Biolcàt, Simonè, Frattains e De Fille in un antico ritratto dell'epoca.

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16. Sedicesima Puntata: I Frattini e Zorro

La seconda testimonianza giuntaci riguardante i secoli XV e XVI ci porta addirittura in California. A voi il resoconto degli avvenimenti accaduti in quegli anni, con protagonisti altri esponenti del popolo ormai onnipresente dei Frattini.


Attraverso leggende,racconti tramandati oralmente e vecchi documenti abbiamo quasi confermato che nacque nel XVII o XVIII secolo don Emanuèl de la Piega (quella che non veniva mai ai suoi folti capelli scuri); grande appassionato della storia dell'avo medievale Manuel Hood,fin da piccolissimo egli coltivava il sogno di "diventare eroe" a sua volta, da grande.
Già... il problema è che, tecnicamente, GRANDE non diventò mai!!! Così si accontentò di fare da "scudiero" ("portafrustino" suona un po' ridicolo) al cugino, Diego de la Vega, che affiancò in ogni Zorresca avventura sul dorso del suo fedele ciuco, un esemplare rarissimo dal manto nero come la notte.
Col tempo, Zorro si accorse di quanto il cuginetto fosse utile come diversivo: piccolo e veloce, si lanciava piroettando e rubava il cappello al crudele Montero, faceva lo sgambetto al tenente Garcia... Purtroppo per lui, il nostro Emanuèl non passò mai nella leggenda: data la sua riservatezza, accettò di rimanere all'OMBRA (è proprio il caso di dirlo) dello stracelebre parente.
Tuttavia, alcuni discendenti Garcia che abbiamo intervistato sostengono di ricordarlo ancora; anzi, affermano che le guardie, all'arrivo di Zorro, fossero terrorizzate, più che da lui, dall'idea dell'imminente comparsa di questo... spettro? folletto? che non si faceva in tempo a vedere, ma si sentiva (portava infatti delle curiose scarpe rumorosissime, oggetto di frequenti discussioni con Zorro a cui non andava giù di dover sempre rinunciare all'effetto sorpresa)!
Qualcuno giurò perfino di aver intravisto la sua insolita cavalcatura, che per la sua rarità colpì tanto l'immaginazione collettiva che ne nacque una canzone popolare:

Sarà vero... dopo Zorro ci compare l'asi-nero... non me par vero!



Laura

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